Growth Hacking Funnel
Growth Hacking | Growth Hacker | Growth Hacking Funnel
Il Growth Hacking, indica quelle strategie di digital marketing volte a far crescere più velocemente un’impresa, facendole acquisire un maggior numero di clienti. Il termine è stato coniato per la prima volta nel 2010 da Sean Ellis, fondatore di growthhackers.com e leggenda della Silicon Valley, dove ha aiutato aziende come Dropbox ed Eventbrite a diventare colossi conosciuti in tutto il mondo.
Il Growth Hacker è una persona che ha come scopo unico della sua attività la crescita del business. Nel tempo la disciplina si è evoluta ed oggi il Growth Hacking è considerato un processo di sperimentazione.
Il Growth Hacking Funnel, teorizzato da Dave McLure – investitore, imprenditore e co-founder di centinaia di startup – con l’acronimo A.A.R.R.R., che si compone di 5 fasi. Il Growth Hacking Funnel è un’evoluzione del funnel di vendita.
Growth Hacking Funnel
Il Growth Hacking funnel viene considerato il funnel di vendita più veloce di tutti. Il Funnel vuol dire imbuto e la parola rende bene l’azione di incanalare una grande quantità di utenti, fino alla conversione finale. Nel percorso del funnel le aziende o i marketers devono studiare bene i touchpoints corretti per far andare avanti e non perdere i potenziali clienti.
Cosa ha di diverso da tutti gli altri Funnel il Growth Hacking funnel?
A.A.R.R.R.
Acquisition
La prima fase prevede di cercare di aumentare il più possibile gli utenti al sito e di identificarli il più possibile (buyer personas). Si possono incrociare dati online con dati offline e capire quale può essere la comunicazione migliore a seconda della loro navigazione. Cosa bisogna creare? Un ambiente nel Sito che possa permettere di identificare queste persone nel miglior modo possibile. Se nessuno effettua un’azione particolare può essere interessante una strategia comunque mirata di remarketing.
Activation
In questa fase i potenziali clienti effettuano un’azione concreta, come l’iscrizione a una newsletter o lo scaricare una versione freemium di un software o un’ app. Questa chiamata all’azione dell’utente si ottiene riservando attenzione alla user experience e misurando i dati delle registrazioni al sito o dell’attivazione di software per testare il prodotto e le scelte di marketing, da aggiornare continuamente. In questo caso si cercano di raggruppare gli utenti per affinare la comunicazione personalizzata per strategie di upselling.
Retention
Il cliente si è convinto ad acquistare il tuo prodotto o servizio. Si tratta di agire sull’engagement con le tecniche di upselling: offerte di sconti legata ad acquisti precedenti ed approfondimenti per lui utili. Il cliente va seguito, soprattutto se mostra passione per il prodotto o il suo ambito merceologico. In questa fase è utile diffondere contenuti interessanti, attraverso una newsletter o un blog aziendale. Si possono adottare strategie di marketing automation per l’invio di informazioni e proposte commerciali accattivanti. Si tratta a volte di realizzare proposte su misura per ogni singola tipologia di cliente.
Referral
Un cliente soddisfatto rappresenta un ottimo ambasciatore del brand ed è propenso a parlare bene dell’azienda e dei prodotti che offre ad amici, parenti e colleghi. Il passaparola – ogni Marketer lo sa – è lo strumento di acquisizione clienti più ambito perché efficace ed economico.Come generare il passaparola? Alcuni Growth Hacker prevedono modalità di condivisione sociale e incentivi ai propri testimonial, affinché siano stimolati ad attivare il word of mouth.
Revenue
L’azienda in questa fase deve capire quale sia stata la strategia o la parte del funnel più redditizia per l’azienda. Vanno analizzati tutti i dati connessi alle vendite. Ogni aspetto permette di potenziare ciò che non va bene e spingere ancora di più ciò che ha fatto la differenza