SEO, Come migliorare la posizione online
La ricerca online è il mezzo più utilizzato per soddisfare ogni nostro tipo di dubbio, desiderio, bisogno. La ricerca online, attraverso i motori di ricerca, è la nostra principale fonte di informazione.
Quanto il risultato delle nostre ricerche è legato al nostro intento e al nostro vocabolario personale e quanto sono brave le aziende a farsi trovare online?
Le aziende che decidono di investire online, trovano il loro vantaggio competitivo se sanno individuare esattamente cosa cercano i propri clienti e se sanno trasformarlo tecnologicamente e comunicativamente nel miglior risultato di ricerca attraverso strategie di SEO (serch engine optimization).
Google, in una fotografia di Gennaio 2019, detiene l’81% delle ricerche online. Un numero in continua crescita che oggi è sicuramente aumentato. Ogni giorno su Google vengono effettuate circa 3.5 miliardi di ricerche, circa 1,3 di ricerche per utente. Il 57% delle prime ricerche online è seguito da almeno una seconda ricerca con parole chiave differenti per ottimizzare i risultati della ricerca stessa.
Cosa suggeriscono questi numeri? Che la vera risorsa su cui le aziende ed i liberi professionisti devono investire è sulle risposte da dare ai propri clienti. In tutte le forme digitali possibili.
Bisogna creare contenuti ad immagine e somiglianza dei propri utenti target, adattarle al sito, essere accattivanti esteticamente ma funzionali, rendersi flessibili, creativi e concreti. Oggi tutto questo viene sintetizzato con il concetto di CRO (conversion rate optimization) ovvero la capacità di migliorare il proprio sito o eCommerce secondo un metodo scientifico in cui si sperimenta costantemente quale potrebbe essere la miglior soluzione che permetta di aumentare il tasso di conversione (acquisizione lead o aumento delle vendite).
Quali sono le best practice da considerare nei progetti online per essere competitivi e massimizzare i risultati?
La ricerca in Google
Google gestisce migliaia di miliardi di ricerche all’anno. Ogni giorno il 15% delle ricerche che Google elabora non è mai stato visto prima*. La creazione di algoritmi di ricerca in grado di fornire i risultati più utili per tutte queste query costituisce per il motore di ricerca più utilizzato al mondo una sfida complessa che richiede test di qualità ed investimenti continui.
Per essere visibili online bisogna conoscere tutte le regole del gioco.
Ovviamente Google non ci dice com’è fatto il suo algoritmo di ricerca ma i suggerimenti che offre nelle guide ufficiali sono sufficienti per identificare quali sono le decisioni da prendere per fare in modo che il nostro sito o eCommerce sia potenzialmente competitivo.
Come elabora Google le informazioni del nostro sito?
“Utilizziamo software noti come web crawler per scoprire le pagine disponibili al pubblico. I crawler guardano le pagine web e seguono i link presenti, come farebbe un utente che esplora i contenuti sul Web. Passano da un link all’altro e riportano i dati relativi a quelle pagine web ai server di Google.
Quando i crawler trovano una pagina web, i nostri sistemi visualizzano i contenuti della pagina come farebbe il browser. Prendiamo nota dei segnali chiave, dalle parole chiave alla data di aggiornamento del sito web, e teniamo traccia di tutto nell’indice di ricerca. ”**
Questo significa che quando andiamo a creare il nostro sito o eCommerce dobbiamo già pensare a come dover strutturarlo per far si che Google lo indicizzi al meglio.
Google mette a disposizione, per migliorare l’indicizzazione del nostro sito, lo strumento gratuito Search Console permettendoci di capire o definire cosa è indicizzabile o meno, attraverso la sitemap, e identificando le parole chiave con cui il nostro sito si sta indicizzando nel motore di ricerca.
Google afferma che il suo algoritmo di ricerca tiene in considerazione, per il nostro sito, più di 200 variabili, ognuna con importanza e peso differente.
Quando un utente effettua una ricerca, Google mostra tra i primi risultati di ricerca la selezione delle risposte migliori che ha individuato. Questo è in grado di farlo perchè nel momento della ricerca genera delle domande all’interno del suo database che gli permettono di individuare i siti con la pertinenza più alta:
- quante volte quella parola chiave compaiono nella pagina?
- La parola chiave è contenuta nel titolo?
- La parola chiave è contenuta nell’URL?
- La pagina include sinonimi del termine ricercato?
- La pagina è di un sito di alta o bassa qualità?
- La pagina è considerata Spam?
- Qual’è il Pagerank della Pagina?
- ….
Tutte queste ed altre centinaia di domande vengono trasformate in informazioni e restituite in 1.5 secondi all’utente sotto forma di risultati di ricerca. In realtà anche prima di 1.5 secondi se si tiene conto che Google, mentre si effettua la ricerca, offre previsioni di ricerca basate sul termine che si sta cercando.
Perchè è molto importante non dimenticare mai come Google elabora le informazioni dei nostri siti e come li indicizza?
Per il semplice fatto che sono le Aziende ed i lori siti a decidere quanto appetibili siamo nei confronti del motore di ricerca ed anche per i nostri clienti. Google vuole offrire il miglior risultato di ricerca ai suoi utilizzatori.
Dunque bisogna essere bravi ad adottare tutte le possibili best practice di Google ed allo stesso tempo essere di interesse ai nostri clienti. Una sfida non da poco.
Intercettare le ricerche degli utenti
Tutte le ricerche che gli utenti fanno sono racchiuse nel concetto di keywords. Le parole chiave non sono semplicemente delle concatenazioni di termini. Sono l’intento dell’utente di ottenere un risultato di ricerca in linea con il suo obiettivo.
La cosa più difficile per chi lavora con le Keywords (Copywriter, SEO specialist, Google Partners) è saper individuare l’effettiva intenzione delle persone che può essere racchiusa sì in termini specfici ma allo stesso tempo racchiudono il mondo a cui fanno riferimento.
Le parole chiave sono funzionali al loro contesto. La ricerca può essere con parole chiave brevi, lunghe o richieste vocalmente. L’intenzione dell’utente è una sola. La bravura del Web Marketers è saper convogliare le keywords in quello che la nostra azienda offre sotto forma di prodotto o servizio.
Capito, a grandi linee, come Google indicizza i siti internet è fondamentale tenerlo a mente in ogni passaggio della realizzazione di un qualsiasi progetto online.
Alla base di un sito sito o di un eCommerce che vuole essere competitivo online, è necessario avere il controllo costante su più aspetti che vanno gestiti e integrati tra loro e nel tempo costantemente verificati:
- Studio di mercato (competitors, novità del momento, andamento del mercato di riferimento, ricerche degli utenti)
- Creazione / Gestione dei contenuti (gestire i contenuti è una formula costante e che va in linea con le ricerche degli utenti)
- Struttura del sito e interlink
- Processi di acquisto
- Pagine, categorie, landing page in linea con le strategie di Web Marketing
SEO. Scala in prima pagina.
Per differenziarsi online bisogna creare contenuti di valore, originali, unici e che siano in target con le ricerche delle persone.
I contenuti definiti SEO friendly sono contenuti scritti in modo tale da aiutare i motori di ricerca a capire di cosa tratta, a quali domande degli utenti risponde e cosa le persone impareranno leggendo l’articolo di blog o qualunque altra pagina.
In cambio, i motori di ricerca possono mostrare il tuo articolo per le query pertinenti degli utenti nei primi risultati. L’ottimizzazione della ricerca apporta innegabili vantaggi a un sito, come la crescita del traffico e del pubblico, e può essere più economica, più duratura e talvolta più efficace della pubblicità a pagamento. In ogni caso pubblicità a pagamento e indicizzazione organica sono argomenti che in una crescita di un progetto online efficiente vanno di paripasso.
Come scrivere contenuti ottimizzati per la SEO?
Per scrivere contenuti ottimizzati SEO è utile definire bene quale sia lo scopo della pagina che andiamo ad indicizzare, quali sono le keywords principali, qual’è la nostra story telling, che struttura dare alla nostra pagina e verificare costantemente se il nostro lavoro procede nella direzione giusta. Non dimenticare mai che oltre a fare tutto questo, bisogna essere coinvolgenti con i nostri lettori.
- Stabilisci l’obiettivo / argomento dell’articolo che vuoi scrivere.
- Definisci le Keywords principali del tuo articolo.
- Scegli una struttura dell’articolo adattabile e replicabile
- Verifica se l’articolo è SEO friendly attraverso i giusti strumenti
- Scrivere articoli SEO ed essere coinvolgenti per i tuoi lettori
La Keyword Research. La ricerca delle parole chiave
La ricerca di parole chiave è la base per una distribuzione organica di contenuti di successo. Le parole chiave sono i termini che le persone inseriscono nei motori di ricerca per trovare informazioni su un argomento. Contrariamente a quanto si crede, le parole chiave non riguardano solo la SEO, ma ti aiutano anche a trovare le risposte alle seguenti domande:
- Cosa sta cercando il tuo pubblico? Questo ti aiuterà a scoprire gli interessi del tuo pubblico e a scegliere un argomento di cui scrivere.
- Cosa chiede online? Scoprirai domande specifiche su un argomento a cui rispondere nei tuoi contenuti.
Per scegliere una keywords bisogna iniziare la ricerca con la parola chiave giusta. Google consiglia di “pensare alle parole che un utente potrebbe usare per trovare una parte dei tuoi contenuti”. Per un articolo, devi selezionare una keyword principale e fino a 5-10 parole chiave secondarie.
Quando si scrive un articolo, si è tentati di prendere quante più parole chiave possibili e ottimizzare il testo per tutte. Ma questo può far perdere il focus e rendere i contenuti meno completi. Oltretutto non sarebbe in linea con un concetto di link interni che possono parlare di più aspetti sotto uno stesso argomento.
Bisogna cercare di scegliere una parola chiave principale e poi approfondire se serve la tematica. La tua parola chiave principale dovrebbe indicare l’obiettivo primario dell’intero articolo. Nella scelta della keywords però bisogna tenere in considerazione il volume della parola.
Forse non ti serve, mamagari.it sì!
Fonti:
* https://www.google.com/search/howsearchworks/responses/
** https://www.google.com/search/howsearchworks/crawling-indexing